MEDICINA ANTIAGING

Medicina antiaging

MEDICINA ANTIAGING

La Medicina Anti Aging è una disciplina di recente ingresso nell’ambito della Medicina Tradizionale. Essa nasce con l’intento supremo di allungare e migliorare la qualità della vita. La nostra aspettativa di vita è cresciuta nel tempo grazie a condizioni di vita migliori rispetto al passato ma anche in virtù dei risultati della ricerca e della nostra nuova capacità di contrastare l’insorgere delle malattie e di combatterle, quando si presentano, con l’effetto di una vita più lunga.

La Medicina Anti Aging si pone come obiettivo, la Prevenzione e, quindi un “invecchiamento sano”.

Le parole d’ordine sono: Prevenire, Preservare e Potenziare.

L’invecchiamento non è un fatale declino psicofisico. La nostra Carta d’Identità riporta un numero, l’età anagrafica, ma quello che conta è l’effettiva età biologica. E di questa siamo responsabili almeno per un 70% rispetto a quello che sta scritto nel nostro codice genetico.

La Medicina Anti Aging mira a esaltare la Salute, il Benessere e di conseguenza l’Armonia e la Bellezza del corpo e della mente.

Quali sono gli obiettivi della Medicina Anti Aging?

→ Prevenzione: la salute e la qualità di vita sono sinonimo di longevità e di benessere psicofisico

→ Integrazione: intervenire con efficacia e nei tempi corretti per ottimizzare il livello nutrizionale, cognitivo, motorio, sessuale ed estetico

→ Personalizzazione: non uno schema uguale per tutti ma un’analisi personale che parte dalla costituzione genetica per elaborare una strategia anti invecchiamento studiata e cucita su misura

Anticipare e rigenerare: grazie ai nuovi test genetici, si può predire lo sviluppo di un processo patologico e, quindi, è possibile intervenire direttamente sui meccanismi di rigenerazione cellulare nelle aree interessate

Quali sono le aree di applicazione della Medicina Anti aging?

    La Medicina Anti Aging si applica in ogni ambito come metodo di prevenzione e di rigenerazione ma anche, e in modo particolare, in tutte le situazioni di stress, disfunzionalità e di non-benessere dell’organismo. Più nel dettaglio:

    Gestione Menopausa/Andropausa

    → Deficit Erettile

    → Disturbi del sonno

    Stato post gravidanza

    Stato post procreazione assistita

    → Perdita di peso localizzato

    Aumento della performance sportiva

    Aumento della memoria

    Aumento dell’Energia

    Familiarità per tumore o altra malattia cronica

    Prevenzione di forme di demenza cerebrale

    → Alimentazione e dieta

    Miglior gestione dello stress

Da che cosa parte la Medicina Anti Aging?

La medicina Anti Aging sfrutta le nuove e molto sofisticate conoscenze in ambito scientifico, come lo studio del DNA e del microbioma intestinale. Ma il primo passo parte sempre dall’antica disciplina della Semeiotica Medica, ovvero dall’attenzione del Medico verso i segni e i sintomi che il paziente avverte.

 

Eseguendo un’analisi attenta di elementi della persona quali l’anamnesi familiare e lavorativa, le abitudini voluttuarie e alimentari, la qualità del sonno, l’attitudine sportiva e integrando questi dati con un pannello di esami ematochimici basali (comprese le indagini ormonali mirate) è possibile dare una prima impostazione a una strategia per preservare lo stato di salute, prevenire le malattie e garantire un prolungato stato di benessere psico-fisico.

 

Solo in un secondo momento, quando assieme al paziente si è affrontato un percorso corretto di adattamento del proprio stile di vita, allora si può decidere di approfondire e ottimizzare il proprio schema individuale di indagine Anti Aging eseguendo esami di secondo livello che mirano a scandagliare il proprio codice genetico, il DNA, per determinare i singoli punti deboli.

 

Questo significa agire attivamente sulla propria vita e predisporsi a un invecchiamento sano nel fisico e nella mente

Quali malattie è possibile prevenire con il test del DNA?

Esistono diversi tipi di test genetici che ci permettono di identificare una possibile predisposizione ad alcune malattie importanti e ad alto rischio. Ad esempio, malattie di tipo cardiovascolare, ictus, neuro decadimento cognitivo (Alzheimer), tumore al seno, ma anche il “semplice” invecchiamento cutaneo precoce.

Il rischio personale di sviluppare una malattia dipende da molti fattori e oltre all’eventuale predisposizione dipende anche dallo stile di vita individuale e dall’ambiente circostante.

Avere una conoscenza della nostra situazione personale consente di acquisire consapevolezza e, di conseguenza, intervenire alfine di evitare o ritardare quanto più possibile, l’insorgere delle malattie. Ma significa anche poter migliorare, nel senso ampio del termine, le prestazioni fisiche e mentali della persona.

Conoscere in anticipo il rischio individuale a sviluppare una malattia è un’informazione di grande valore perché permette di intervenire modificando stili di vita, abitudini alimentari, agire con farmaci mirati per giocare d’anticipo e… allungare la vita!

Che tipo di influenza può avere lo stile di vita sul benessere dell’organismo?

Lo sviluppo della genetica e dell’epigenetica hanno dimostrato come lo stile di vita di ciascuno di noi, interagendo con i nostri geni, possa modificare le risposte metaboliche e l’attivazione delle proteine funzionali. Il che significa che abbiamo la possibilità di condizionare l’espressione dei nostri geni, partendo da una corretta alimentazione, una giusta attività fisica e una sana cura del corpo passando da una condizione passiva a una condizione pro-attiva nella cura della nostra persona in termini di salute e di benessere.

In che modo l’alimentazione influenza il nostro stato di salute/malattia?

Dobbiamo partire dalla concezione che una alimentazione corretta, oltre a garantire il peso ottimale per la nostra altezza e corporatura, agisce anche come “sistema anti invecchiamento”.

La disciplina a cui ci riferiamo è la Nutrigenomica, la scienza che studia le interazioni tra dieta ed espressione genetica. Parliamo della materia di studio che ci dice come gli alimenti influiscono sul metabolismo e sul nostro stato di salute o di malattia.

Negli ultimi anni, è diventato sempre più evidente che ci sono due fattori molto importanti che influenzano l’insorgere della malattia e sono:

Lo Stress ossidativo

L’infiammazione cronica

Ovviamente i meccanismi cambiano nelle singole patologie e nelle singole situazioni ma è risultato evidente che l’alimentazione può realmente influire sulla determinazione di questi due fattori, molto importanti e comuni a tutte le patologie croniche.

Le nostre abitudini di vita possono influenzare il nostro “livello di felicità”?

Sembra ovvio a dirsi ma, in realtà, non lo è e la risposta è sì. Molto di ciò che diveniamo dipende dalle scelte che facciamo e questo non vale solo per la salute, ma anche per il nostro stato emotivo.

La ricerca conferma che a determinare la nostra felicità non sono solo gli eventi esterni – che naturalmente hanno una grande influenza - ma anche una miscela di fattori predisponenti genetici e di abitudini che adottiamo nel corso della vita. Quindi, possiamo dire che le nostre abitudini modulano le nostre predisposizioni e che una alimentazione corretta, un sano stile di vita e una giusta attività fisica possono influire nella produzione di dopamina, il neurotrasmettitore della felicità.

Le nostre abitudini di vita possono influenzare il nostro “livello di felicità”?

Sembra ovvio a dirsi ma, in realtà, non lo è e la risposta è sì. Molto di ciò che diveniamo dipende dalle scelte che facciamo e questo non vale solo per la salute, ma anche per il nostro stato emotivo.

La ricerca conferma che a determinare la nostra felicità non sono solo gli eventi esterni – che naturalmente hanno una grande influenza - ma anche una miscela di fattori predisponenti genetici e di abitudini che adottiamo nel corso della vita. Quindi, possiamo dire che le nostre abitudini modulano le nostre predisposizioni e che una alimentazione corretta, un sano stile di vita e una giusta attività fisica possono influire nella produzione di dopamina, il neurotrasmettitore della felicità.

La Medicina Anti Aging può agire anche sui sintomi della menopausa?

La menopausa è un momento molto delicato nella vita di una donna perché i cambiamenti ormonali sono causa di scompensi e di variazioni fisiche e psicologiche di grande rilevanza. La scomparsa del ciclo mestruale e la comparsa di disturbi fisici quali vampate di calore, sudorazione eccessiva, palpitazioni, cefalea, perdita di peli e capelli, rughe cutanee, dolori osteo-articolari, solo per citarne qualcuno, sono accompagnati anche dalla comparsa di malesseri di carattere psicologico. Senso di fragilità, ansia, insonnia, irritabilità, malinconia, perdita del desiderio sessuale

La Medicina tradizionale ha a disposizione delle terapie che possono compensare i cambiamenti ormonali ma, queste terapie sono spesso viste con diffidenza, perché gli ormoni di sintesi di laboratorio sono simili nella struttura a quelli naturali, ma non perfettamente sovrapponibili.

La Medicina Anti Aging, invece, mette a disposizione di queste pazienti degli ormoni bioidentici: ormoni costruiti in tutto e per tutto come gli ormoni secreti dal corpo e quindi, perfettamente sovrapponibili.

Copie chimiche degli ormoni umani ma assolutamente recepite dal corpo come naturali con l’obiettivo di ridurre l’incidenza delle malattie legate agli squilibri ormonali e di favorire l’equilibrio e i normali processi naturali del corpo ma con rischi molto contenuti rispetto ai comuni ormoni di uso commerciale.

La Medicina Anti Aging può essere efficace anche di fronte alla necessità di perdita di peso?

Una dieta non deve mai essere presa alla leggera e deve essere studiata tenendo conto della costituzione, della struttura muscolo-scheletrica, delle abitudini di vita e delle condizioni fisiche del paziente.

La Medicina Anti Aging tiene in considerazione anche il biotipo specifico dell’individuo e stabilisce un programma di dimagrimento tenendo conto della flora batterica intestinale e applicando i principi della cronomorfodieta, nel rispetto dei ritmi circadiani di ormoni e neurotrasmettitori e dalla determinazione della specifica tipologia morfologica dell’individuo. 

In che modo l’attività sportiva può apportare benefici da un punto di vista di allungamento e di qualità della vita?

Sappiamo tutti che la pratica dello sport è fondamentale per la salute del fisico, ma in che modo e quali tipi di attività fisica influiscono maggiormente con un’azione anti invecchiamento?

L’esercizio aerobico è il criterio di suggerimento adottato generalmente dai medici, in quanto aiuta a mantenere o perdere peso e migliora le funzionalità fisiche cardiovascolari. Ma studi recenti hanno dimostrato che l’allenamento della forza previene il decadimento legato all’invecchiamento.

In una condizione normale, tra i 40 e 60 anni, si subisce normalmente la perdita del 20% e più della massa muscolare e la debolezza muscolare – la sarcopenia -  è un fattore associato alla mortalità.

La sarcopenia, dovuta all’inattività sportiva, provoca una diminuzione del metabolismo, un conseguente accumulo di grasso e una riduzione del controllo degli zuccheri nel sangue. La successiva ridotta mobilità aumenta il rischio di potenziali cadute mortali o fratture e determina una ridotta qualità della vita.

Uno studio, effettuato da Wayne Wescott del Quincy College in Massachusetts, ha dimostrato che un allenamento con i pesi determina un aumento della massa muscolare e del metabolismo, controbilanciando il decadimento fisico: riduzione dell’accumulo di grasso, maggior controllo dello zucchero nel sangue, aumento della massa ossea e riduzione della pressione arteriosa in soggetti di mezza età e anziani.

Si può quindi affermare che l’allenamento con i pesi, associato all’allenamento aerobico, sono in grado di portare indietro l’orologio dell’invecchiamento cellulare”, con una diminuzione del rischio di mortalità.

La Medicina Anti Aging può essere d’aiuto nel migliorare le performance sportive?

Certamente!

L’associazione di integratori specifici assieme a un piano alimentare personalizzato possono senza dubbio ottimizzare le prestazioni migliorando la performance sportiva.

Come si approccia la Medicina Anti Aging di fronte alle situazioni di stress e fragilità psicologica?

L’approccio della Medicina Anti Aging è orientato verso un’ottica di prevenzione con lo scopo di anticipare e rigenerare l’organismo. Tuttavia, si possono presentare situazioni particolari della vita che possono generare traumi e condizione di forte stress.  Alcuni esempi:

Stato post gravidanza

Stato post procreazione assistita

→ Deficit Erettile

→ Malattie degenerative croniche

Fragilità psicologica

 

In tutti questi casi, il supporto di un professionista può aiutare ad affrontare la situazione particolare che il paziente si trova a vivere, accompagnandolo nel suo percorso fino al superamento e alla riconquista della migliore versione di se stesso.

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DOTT.ssa Raffaella Lavinia Fassi

Medico chirurgo. Epatologia e Medicina Antiaging


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